Ancora una volta, grazie all’impegno del Valsusa Film Festival, con la collaborazione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e delle docenti del gruppo CPIA della Provincia di Napoli, il nostro Cinema ha regalato attimi di solidarietà, sorrisi, riflessioni e ricordi alle donne recluse nel carcere di Pozzuoli, con l’aiuto di due registi napoletani, Antonio Manco e Giovanni Meola, introdotti alla platea dall’esperienza di Sabrina Innocenti che, per conto del Festival, ha già curato numerose iniziative negli ambienti carcerari.

La giornata di oggi, 30 marzo, ci ha offerto l’occasione di presentare l’edizione 2016 di “CORTI DENTRO”, la rassegna promossa dal Valsusa FF, che vedrà quest’anno ben quattro istituti carcerari italiani coinvolti nella valutazione e votazione del premio al miglior cortometraggio presentato al festival torinese. Una delegazione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli ha illustrato alle donne recluse, che liberamente hanno scelto di partecipare all’iniziativa, i criteri generali per la valutazione di un’opera cinematografica di breve durata e lo spirito con cui la Rete del Caffè Sospeso promuove da alcuni anni questo genere di iniziative. “CORTI DENTRO” è una delle tante sperimentazioni che compongono il percorso del Festival del Cinema dei Diritti Umani, un lavoro senza tregua che porta il Cinema negli ambienti meno tradizionali, laddove la cultura stenta ad arrivare, eppure può diventare occasione di liberazione individuale.

Ha cominciato Antonio Manco, con il suo “Il sogno di Gennaro”, un film delicato, dall’anima fortemente popolare e partenopea, che racconta come spesso i sogni che accompagnano la nostra vita possono regalarci attimi straordinari, ma la realtà è pronta a ridare ad ogni cosa la giusta dimensione. “Bando di concorso” di Giovanni Meola ha poi affrontato, con ironia paradossale, la descrizione del mondo della criminalità organizzata e dell’ignoranza su cui basa la sua forza. Due diversi approcci alla vita quotidiana, due film brevi e semplici che hanno dato a Sabrina Innocenti modo di avviare il confronto  tra gli autori presenti e le donne recluse. La discussione ha fatto affiorare ricordi, commenti su fatti di cronaca con cui è stato più facile “leggere” le opere presentate e svelarne i retroscena organizzativi, i “trucchi” della fotografia e della scenografia, la costruzione della trama e dei simboli a cui è affidato il racconto principale. I due registi si sono detti soddisfatti di questo approccio originale e del riscontro offerto da numerose partecipanti che hanno mostrato di gradire e condividere l’iniziativa, candidandosi alla Giuria.

Una vera lezione di cinema ha preso forma in poche ore e ha fornito alle donne in platea le conoscenze minime con cui affrontare le votazioni della prossima seduta. Daremo pubblica evidenza dei risultati di questo primo approccio alla critica cinematografica e dei riscontri che avremo dal carcere di Pozzuoli, per decidere come proseguire l’esperienza del laboratorio “dentro”, sperando di offrire uno stimolo culturale ed umano alle donne che vivono all’interno della Casa.

Quest’anno, oltre Pozzuoli, “CORTI DENTRO” farà tappa nelle carceri di Fossano, Sollicciano e Ferrante Aporti (Torino).
Le proiezioni dei film in concorso e le votazioni si svolgeranno nella giornata di martedi 12 aprile p.v.

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