Ni_un_pibe_menosLa caparbietà e la bravura del regista napoletano Antonio Manco hanno pienamente conquistato il gradimento e l’interesse del pubblico argentino. Da Buenos Aires a Cordoba e ancora oltre, il film “Ni un pibe menos”, progettato e realizzato da Antonio Manco durante quattro lunghi anni di riprese e montaggio in uno dei nei barrio più poveri della capitale argentina, sta mostrando il vero volto delle periferie urbane di una delle più grandi metropoli del Sud del mondo, violento e indifferente, ma anche umano e solidale oltre ogni previsione. E il pubblico argentino reagisce con partecipazione all’invito a conoscere  da vicino questa storia dura, che sa di polvere di strada.

Il racconto della morte di un bambino di 9 anni, l’ennesimo episodio di silenziosa violenza consumato ai bordi della città indifferente, trova finalmente la forza della denuncia in un film che celebra il coraggio e l’indignazione della gente che vive in questo inferno di baracche di lamiera, priva di ogni servizio urbano e della considerazione dell’amministrazione, del governo, della politica locale e nazionale.

Antonio Manco ha saputo raccontare, con il disincanto della poesia contenuta nelle immagini di questi bambini che giocano e vivono le loro giornate “normali” tra le fogne a cielo aperto, un caso apparentemente poco interessante per la cronaca, mettendone in risalto la brutale e banale crudeltà quotidiana, il dolore dei genitori e il calore di una comunità che si è stretta attorno a questa famiglia per dare un esempio di come il lutto sia un valore comune, anch’esso una risorsa, per chi ha poco o nulla per vivere.

Nel racconto si avverte la presenza discreta e costante della “Garganta Poderosa”, l’associazione che unisce molti barrios argentini e sudamericani in una sorta di catena umanitaria, che diventa  il leit motiv del film di Manco, una sorta di mano invisibile che dà speranza e fiducia a questa piccola comunità che, alla fine, si scopre molto meno sola e celebra con dignità il suo dolore, dando a tutti la speranza che nessun bambino sarà più solo davanti al fuoco delle armi della polizia e dei narcotraficantes perché il Cinema dei Diritti Umani e la voce poderosa della “Garganta” hanno saputo dare una eco internazionale al dolore di una madre e dei suoi figli.

Avviato nel 2013 da una felice intuizione di Giovanni Carbone e sostenuto in questi anni dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, “Ni un pibe menos” è frutto della maturazione di un progetto cinematografico integralmente sviluppato da Antonio Manco, un capolavoro di tenerezza e di utopia umana, frutto della sua ostinata passione per il popolo delle baracche e delle “villas miserias”, un manifesto di lotta firmato dalla “Garganta Poderosa” e dalle braccia e dal cuore di decine di uomini e donne che vivono nel ghetto argentino, alla ricerca della propria dignità e dello sguardo della nostra umanità distratta, complice dell’assassinio di Kevin.

Ad Antonio e a tutti i coraggiosi companeros delle baracche del Barrio Zavaleta va il grazie commosso del nostro Festival e l’appoggio per una campagna di diffusione nazionale che racconterà ai nostri giovani la vita vera di una metropoli del Sud del mondo.

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