secondiglianoQuest’anno il concorso cinematografico CORTI DENTRO, che da molti anni unisce le carceri italiane in una rete di solidarietà nel nome del cinema, ha aggiunto, nella sua versione napoletana, il carcere di Secondigliano a questa competizione che assegna ai detenuti il compito di premiare un cortometraggio quelli selezionati dal Valsusa Film Festival. Il progetto è condotto con la collaborazione abituale, a Napoli, del Festival del Cinema dei Diritti Umani. Lo scorso anno la Casa Circondariale di Poggioreale aveva già aderito al concorso e anche quest’anno ha confermato la sua scelta.

I film del concorso 2018, tutti piuttosto impegnati sulle tematiche sociali e in qualche caso aperti all’ironia, hanno presentato un ampio ventaglio di registi giovani e affermati interpreti, offrendo opportunità di valutazione abbastanza diversificate.
PoggiorealeA Poggioreale, la platea dei detenuti che hanno accettato di essere giurati proveniva dal padiglione “Roma”, uno dei più “difficili” dell’intero carcere, e la prova di valutazione è stata costruita con l’aiuto del progetto “4° piano” che da anni è condotto dal personale tecnico dell’ASL 1 Napoli centro, guidato dalla dott.ssa Scala.
Nel carcere di Secondigliano la prova ha visto coinvolti ben 40 detenuti del reparto “Mediterraneo” che si sono cimentati per la prima volta nell’impresa, mostrando interesse e attenzione ai criteri di valutazione proposti dal personale del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. In entrambi casi il risultato ci ha ampiamente soddisfatto.

L’obiettivo dichiarato di questa iniziativa è la riduzione della distanza che separa il “dentro” dal “fuori”, portando, all’attenzione dei detenuti più sensibili, alcune questioni politiche e sociali attuali (migrazioni, handicap, violenza sulle donne, crisi delle dinamiche sociali e di gruppo, etc), chiedendo ad ognuno di riflettere sulle modalità che il regista ha scelto per descrivere storie verosimili, sull’abilità mostrata nell’uso della videocamera e sulle capacità di interpretazione degli attori. Dove è stato possibile per il tempo concesso, i tecnici del Festival hanno stabilito un dialogo con i giurati per comprendere quanto del significato del concorso li abbia raggiunti, ripromettendosi di arricchire l’offerta di servizi culturali che può adattarsi alle necessità dei carcerati.  Va ricordato che nello scorso anno, oltre a CORTI DENTRO, nel carcere di Poggioreale si è svolto l’esordio della IX edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e più ambiziosi traguardi sono all’orizzonte.

I risultati nazionali di CORTI DENTRO saranno resi noti ai detenuti nelle prossime settimane ed è auspicabile che il Festival del Cinema dei Diritti Umani possa tornare presto nelle Case Circondariali napoletane in vista dell’edizione del Decennale.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile, ancora una volta, questa iniziativa e in particolar modo i Dirigenti delle due strutture, gli educatori e operatori coinvolti, i detenuti che hanno preso parte alle giurie e la Valsusa Film Fest che, come sempre, ci ha sostenuti e incoraggiati.