violencia-institucional-2543401w620Oggi 3 ottobre 2017, La Garganta Poderosa parlerà davanti alla commissione ONU sui diritti del fanciullo a Ginevra, in Svizzera. Lì presenterà una relazione sulla violazione da parte dello Stato argentino dei diritti dei bambini in dieci casi di violenza di polizia in diverse province del Paese, a partire da gennaio 2016 fino ad oggi. Per questo, il movimento della Garganta ha anche presentato un disegno di legge per il controllo popolare delle forze di sicurezza.

L’audizione di Ginevra raccoglie la denuncia illustrata da Antonio Manco nel suo “Ni un pibe menos” che ha meritato, ieri, una menzione speciale al XIX Napoli Film festival ed ha già raccolto, in Sudamerica, due premi al Festival dei Diritti Umani di Montevideo (Uruguay) ed è stato selezionato al 38° Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano di Havana (Cuba).

La “Garganta Poderosa”, nell’ultimo mese, ha raccolto più di mille denunce di violazioni in tutto il territorio argentino che riguardano la detenzione arbitraria di una giovane donna a Constitución, ma anche la tortura di Ezequiel Moya Villanueva, di 15 anni, che ha subito abusi e violenze dal personale della Prefettura Nazionale nel mese di settembre 2016, in un episodio registrato nel barrio 21-24 del quartiere di Barracas.

“Anche se è passato del tempo dall’episodio, quei ricordi invadono ogni giorno la mia mente. Ora, quelle storie tenute in silenzio, finalmente arriveranno alle Nazioni Unite. E si spera servirà a qualcosa, perché gli abitanti delle baracche sono in pericolo ogni giorno: abbiamo urgente bisogno di un controllo popolare delle forze di sicurezza “, ha ricordato la vittima.

Con Ezequiel Moya è stato anche illegittimamente privato della libertà il suo amico Iván Navarro, ora di 19 anni, sulle rive del Riachuelo: “da quel sabato sera la mia vita è cambiata per sempre, e, quando incontro un gendarme o un poliziotto, ho paura di avvicinarmi. Spero vivamente che le denunce della “Garganta Poderosa” presso le Nazioni Unite giungano a tanti politici ciechi, sordi e muti, che non sono riusciti a farci tacere” ha detto Ivàn.

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