Quello che sta succedendo in Argentina non può lasciarci indifferenti e anzi, ci preoccupa enormemente.
Come ormai abbiamo visto ed imparato le stesse politiche neoliberali che prima vengono sperimentate e attuate in America Latina vengono poi riprese dai nostri governanti, soprattutto in questa nostra Europa del Sud…

Ma ritorniamo in Argentina, precisamente a Buenos Aires, dove migliaia di persone si sono riunite martedì scorso 23 Ottobre 2018 nella Piazza del Congresso argentino per respingere la proposta di bilancio 2019, che secondo l’opposizione significa più fame e più povertà per i settori della società più bisognosi.

43641640_1984970594905127_74321432644943872_oPer gli organizzatori della protesta, il bilancio proposto, redatto dopo che il governo ha concordato con il Fondo Monetario Internazionale, Fmi, un prestito di 57 miliardi di dollari, non può che significare una maggiore austerità. I manifestanti hanno innalzato cartelli con slogan come “Fame no” e “Abbasso il bilancio del FMI!”.

Dinnanzi a queste proteste il governo ha reagito nella maniera meno democratica possibile e che ricorda purtroppo la terribile dittatura in Argentina. Difatti a pochi minuti dal termine della manifestazione c’è stata una vera e propria caccia agli uomini nelle strade vicine alla piazza del Congresso. Nello specifico e tra gli altri sono stati arrestati i referenti delle organizzazioni della società civile oppositori al governo quali Nacho Levy, Gonzalo Zamudio e Francisco Pandolfi della Poderosa.

Questa notizia in particolare ci sconforta per l’uso e l’abuso della violenza riportate nel volto del suo maggiore referente Nacho Levy, riconosciuto internazionalmente per la lotta alla violenza istituzionale.  A riguardo ricordiamo che solo un mese fa LA PODEROSA è stata protagonista di una grande vittoria legale, dove un gruppo di gendarmi è stato condannato per le torture causate a due giovani minorenni integranti dell’organizzazione popolare.

Per questo non crediamo sia casuale la violenza subita oggi ai danni della Poderosa e di Levy che abbiamo avuto il piacere e l’onore di invitare anche qui a Napoli durante l’edizione del nostro Festival di Cinema dei Diritti Umani Di Napoli nel 2013. Per fortuna la mobilitazione collettiva e l’interesse da parte delle madri di Plaza de Mayo, su tutte Nora Cortiñas e l’attivista dei Diritti Umani Sergio Maldonado fratello di Santiago, hanno fatto si che i manifestanti detenuti fossero all’indomani liberati.
Le foto nell’articolo descrivono l’accaduto e danno un segnale importante della drammatica situazione Argentina.