Il 30 novembre si è conclusa la XI edizione Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli dal titolo “Il clima che verrà – cause e conseguenze del cambiamento climatico globale” con la proclamazione dei film vincitori del concorso cinematografico.

La Giuria Esperti composta da SANDRA LORENZANO, ELISABETTA PANDIMIGLIO e ANTONIO PRATA si è così espressa:

HUMAN RIGHTS SHORT

i insist to keep on filmingVincitore: I insist to keep on filming di Anne Paq e Haidi Motola [PALESTINA]
Motivazione
“Chi racconterà quello che solo noi possiamo raccontare? L’ immenso valore della testimonianza consapevole rende il protagonista scomodo e pericoloso per il potere. Con un linguaggio visivo che asseconda con fermezza la realtà narrata, un piccolo grande film che sarebbe importante si diffondesse ovunque, specialmente in questo momento così duro e difficile da vivere.”

die bombeMenzione Speciale: Die Bombe di Dima Hamdan [SIRIA]
Motivazione
“Una bomba della seconda guerra mondiale ricorda agli abitanti di un quartiere di Berlino, che la memoria non può essere mai veramente cancellata. Attorno a questo evento eccezionale, il rapporto complesso tra madre e figlio, è disegnato con tocco delicato ma intenso, attraverso sguardi, silenzi, non detti. Vecchio, nuovo, ambiente, cultura, tradizione, radici sono elementi che uniscono e separano.”

HUMAN RIGHTS DOC

Vincitore: Venían a buscarme di Álvaro de la Barra [CILE]
Motivazione
“Tra intimità e política, ricordi e silenzi, la ricerca della propria identità ferita durante la dittatura, quando i propri genitori vengono uccisi. Il regista Álvaro de la Barra intraprende un toccante viaggio nella geografia e la storia intima e sociale del Cile, anche attraverso l’utilizzo – rigoroso, insolito, sorprendente – del repertorio, in particolare delle immagini fisse.
L’autore racconta in prima persona, il modo a volte brutale in cui la società può segnare la vita intima di ognuno di noi.”

sardine's try to flyMenzione Speciale: Sardine’s trying to fly di Simon Safieh [SIRIA]
Motivazione
“Per aver creato un rapporto appassionato che galleggia in perfetto equilibrio tra finzione, ricostruzione e realtà, senza che mai si avverta cesura tra le diversi componente di una narrazione che avvince, cattura e sorprende in un ambiente ostile a qualsiasi testimonianza.
Quasi un thriller metafísico in cui memoria e identità si trasformano insieme allo spazio.”

MENZIONI

spears from all sidesLa Giuria Esperti ha assegnato la Menzione CLIMA a:
Spears from all sides di Christopher Walker [USA]
Motivazione
“Un imponente lavoro sullo scabroso scempio della foresta amazzonica, raccontata attraverso l’eroica resistenza della comunità Waorani che in Ecuador continua a fronteggiare il massiccio sfruttamento del territorio da parte delle compagnie petrolifere e il tradimento di uno stato che non rispetta le proprie leggi e il proprio popolo.”

La Giuria Giovani ha assegnato la Menzione YOUTH a:
Turn it around [ISRAELE]
Motivazione
“Brillante, tematico. In un mondo in cui sempre più spesso si sceglie l’odio, rispetto alla gentilezza; il rancore, rispetto al perdono, questo cortometraggio consegna allo spettatore un messaggio forte, chiaro, di speranza; un messaggio di pace: all’odio bisogna rispondere con l’amore, poiché la violenza chiama violenza in un circolo vizioso senza fine, capace di portare a null’altro se non distruzione.
Ed è proprio questo ciò che questo sceneggiato intende raccontarci. Lo scopo è quello di lanciare uno spunto, un punto di partenza per avviare una riflessione, mostrandoci un modo diverso di affrontare un’ingiustizia. Utopico, secondo molti, ma possibile. POSSIBILE. REALE. REALIZZABILE. A solo un passo da noi.
La potenza espressiva che ci arriva è il frutto di un lavoro eccellente, ammirevoli performances recitative, sceneggiatura, e naturalmente soggetto. Attraverso una raffinata tecnica, infatti, il regista è riuscito a raccontare abilmente una storia di razzismo troppo poco nota al mondo. Grande empatia è ciò che inevitabilmente invade la mente dello spettatore, trovandosi di fronte a un tema difficile, raccontato nel modo più efficace possibile, attraverso i soggetti più puri ed inattaccabili: i bambini.
Solo un gesto d’amore è capace di cambiare l’animo delle persone. Rispondere con un fiore ai cannoni del razzismo è l’unico modo per cambiare la nostra società che ha dimenticato che al mondo facciamo tutti parte della stessa razza: quella umana.”

tangleLa Giuria Popolare ha assegnato la Menzione PLATEA DIFFUSA a:
Tangle di Malihe Ghloamzadeh [IRAN]
Motivazione
“Per la capacità di far parlare il silenzio del dolore generato dalla guerra.
Il mix di immagini animate e reali è impeccabile ed equilibrato.
La conclusione triste, ma ben progettata.
La protagonista è anonima, quindi può simboleggiare qualunque essere umano.”

Il Comitato Interno di selezione ha assegnato la Menzione Speciale intitolata alla memoria di Vittorio Arrigoni e Juliano Mer Khamis a:
Guarding the forest di Max Baring e Karla Mendes [UK]
“Per il coraggio dimostrato dal regista e sopratutto dai protagonisti del documentario, i quali quotidianamente rischiano la vita per difendere la foresta amazzonica da predatori senza scrupolo.
In memoria di Paulo Paulino.”