Le storie di resistenza civica che stavolta hanno richiamato l’attenzione del nostro Festival, sono figlie di umanissime urgenze, in cui si riflette in particolar modo l’emergenza che la regione Campania vive sul versante dei rifiuti tossici, ma provengono anche da carceri divenute contenitori di illegalità, da quartieri molto lontani e da  altro ancora.

Sono narrazioni intrise di sofferenze e di sorrisi, come quelle che dedichiamo ogni anno ai sommersi che non abiurano ad un idea di salvezza.

Sono storie prese sotto casa o un po’ più in là, ma non per questo sono banali, forse solo un po’ strabiche. Infatti, sotto casa nostra, il mondo ci aspetta tutti i giorni e noi abbiamo imparato a guardarlo con sfrontata curiosità, da angolazioni diverse, desuete.

Seguite questi racconti con passione, adesso e durante l’anno che verrà, quando queste storie, film, autori e voci di testimoni, entreranno nelle scuole e nelle università per avere quell’attenzione che meritano. E’ l’unico riconoscimento cui ambisce il nostro lavoro.

Giovanni Carbone, Maurizio Del Bufalo, Maria di Pietro, Antonio Esposito, Antonio Manco, Carlo Mattei, Massimo Pepe, Antonello Petrillo, Gianmarco Pisa

ANTEPRIMA DEL FESTIVAL
“IL CARCERE INVIVIBILE”
Tre proposte di legge di Antigone ed altri

MARTEDI’ 3 DICEMBRE 2013, ORE 12.30
UNIV. FEDERICO II – DIP. DI GIURISPRUDENZA – VIA PORTA DI MASSA, 32

A cura di Giovanni Carbone (Ass. “Cinema e Diritti”), Mario Barone (Antigone Napoli)

Con Patrizia Moretti (Associazione Federico Aldrovandi), Patrizio Gonnella (Presidente Antigone), Sergio Moccia (Ordinario Diritto Penale, Univ. Federico II), Antonio Cavaliere (Docente Diritto Penale, Univ. Federico II).

Proiezione “Il gemello” di Vincenzo Marra (ITA, 2012, 88 min).
Quando agli inizi di quest’anno, la Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato il nostro Paese per il trattamento inumano e degradante di sette detenuti, non era la prima volta che accadeva e probabilmente non sarà l’ultima. Anche il Presidente della Repubblica ha  commentato: “è una mortificante conferma dell’incapacità del nostro stato di garantire i diritti elementari dei reclusi”. Il sovraffollamento strutturale delle carceri le ha trasformate in una fabbrica di illegalità e violazioni della dignità umana. Parlamento e Governi paiono incapaci di approntare risposte idonee. Allora, un gruppo di associazioni, tra cui Antigone, decidono di svolgere azione di supplenza democratica e promuovono una raccolta di firme per Tre leggi. Tre leggi il cui fine è il ripristino della legalità nelle carceri e che, in assenza di riforme, unicamente annunciate, costituiscono il più serio tentativo di offrire all’Italia un programma per la nuova giustizia penale e penitenziaria. Introduzione del reato di Tortura, Rispetto della Costituzione in Carcere e Modifiche alla legge sulle droghe, sono i capitoli ineludibili di una battaglia di civiltà con cui il Festival chiama gli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università Federico II a confrontarsi.

LA “GARGANTA PODEROSA”
La rivista bambina delle periferie di Buenos Aires

VENERDI’ 6 DICEMBRE 2013, ORE 10.30
ISTITUTO PAOLO COLOSIMO – VIA SANTA TERESA DEEGLI SCALZI, 36 – NAPOLI

A cura di Giovanni Carbone (Ass. “Cinema e Diritti”), Antonio Manco (regista), Dipartimento di Giurisprudenza, Univ. Federico II

Con GESCO e Clelia Iasevoli (Docente Diritto Penale Minorile, Univ. Federico II)

Presentazione del progetto cinematografico “La Garganta Poderosa”
In Argentina le chiamano “villas miserias”. Sono i quartieri “invisibili” di Buenos Aires, dove il degrado ha casa e dove la denominazione talvolta è un numero, tal altra Zavaleta o Fuerte Apache. Quartieri, dove nascere, significa venire al mondo dalla parte sbagliata. Sono periferie delle periferie, buone per analisi sociologiche o statistiche criminali. Eppure, in questi quartieri della lontana Buenos Aires, pensiamo stia accadendo qualcosa di importante. Qualcosa che assegna ai bambini un protagonismo non di facciata e che ha i contorni coraggiosi di un esperimento di democrazia dal basso che prova a cambiare la realtà precostituita. La Garganta Poderosa è una rivista nata nel 2010, con al centro una redazione bambina, che racconta questo cambiamento di prospettive. Una rivista dove i morti lavorano affianco dei vivi come in un racconto di Marquez. Definita fenomeno culturale argentino del 2012 ed alla quale i più prestigiosi sportivi del paese hanno deciso di fare da testimoni. Il Festival ha voluto incontrare i cittadini e i bambini delle villas , seguirli mentre costruiscono il proprio  diritto all’esistenza o nella battaglia contro un mostro che qui ancora non conosciamo e che lì chiamano “paco”. Il risultato è un racconto di immagini e testimonianze, difficile da sintetizzare, ma che intendiamo presentare in anteprima a Napoli. Perché? Perché in questa storia, crediamo, vi sia  qualcosa che parla anche a noi.

Nel pomeriggio, al centro CATRIN di Ponticelli, via Purgatorio, alle ore 16.00, i curatori, in compagnia di un esponente della Garganta, incontreranno i ragazzi coinvolti nell’esperienza educativa territoriale guidata dall’ARCI Movie e terranno una proiezione del documentario, animando raffronti  con la condizione minorile a Napoli.

SABATO 7 DICEMBRE alle ore 10.00, in Via Labriola, Lotto G, nell’auditorio dell’ITIS “Galileo Ferraris” di Scampia, la stessa proiezione avverrà alla presenza degli studenti di scuole della zona. I curatori, accompagnati da Sabrina Innocenti e Andrea Bagnale,  incontreranno i ragazzi di uno dei quartieri più difficili dell’area nord di Napoli.

“SIRIA: LA TRAGEDIA DI UN POPOLO”
Gli studenti dell’Orientale incontrano Medici Senza Frontiere

SABATO 7 DICEMBRE 2013, ORE 10.30
PALAZZO DELLE ARTI, VIA DEI MILLE, 60 – NAPOLI

A cura di Carlo Mattei (Medici senza Frontiere – gruppo di Napoli), Univ. L’Orientale

Con Valentina Grado (docente, Univ. L’Orientale), Anna Nava (Neuropsicologa, Medici senza Frontiere). Luca Farina (Medici senza Frontiere – gruppo di Napoli), G. Pisa (segretario dell’Istituto Italiano di Ricerca per la Pace.

Proiezione contributi MSF e “Suffering grasses” di Iara Lee, (USA, Turchia, Siria, 2012, 75 min.)
Quest’anno, il Festival, tra i tanti approfondimenti previsti, incontra la tragedia siriana. Lo fa, attraverso la testimonianza di Medici Senza Frontiere, per lungo tempo, unica ONG umanitaria/sanitaria sul campo – e una preziosa disamina scientifica di diritto internazionale a cura dell’Università Orientale di Napoli, a partire dal “punto di vista” della popolazione, vittima della guerra civile e per procura in corso in Siria, sia all’interno del territorio siriano sia nei campi profughi nei paesi confinanti. La sessione di lavoro sarà una lezione aperta con gli studenti dell’Orientale a cui saranno invitati gli studenti medi del Liceo Umberto I, in qualità di uditori, moderata da Luca Farina (coordinatore del gruppo napoletano di MSF).

VITE IN POLVERE”
Una ricerca sul biocidio da amianto all’Isochimica di Avellino

MARTEDI 10 DICEMBRE 2013, ORE 10.30
UNIVERSITÀ SUOR ORSOLA BENINCASA – AULA MAGNA -CORSO V. EMANUELE, 292, NAPOLI

A cura di URIT (Unità di Ricerca sulle Topografie sociali)

Con Lucio d’Alessandro (rettore dell’Università S. O. Benincasa), Antonello Petrillo (sociologo, Univ. S. O. Benincasa), Pietro Saitta (Sociologo, Univ. di Messina), Carlo Sessa e Nicola Abrate (ex operai Isochimica), Rosetta Capobianco (comitato CO.CI.B.I.S. Borgo Ferrovia (Av)), Giovanni Maraia (ex Segretario Democrazia Proletaria Avellino), Alessandro Dal Lago (Sociologo, Univ. di Genova), Brigida Cesta (Avvocato), Stefano La Verde (Medico)

Il dibattito sarà accompagnato dalla proiezione di filmati di ricerca di Luca Manunza.

Segue proiezione del Film “Polvere” (ITA, 2011, 85min.) di Niccolò Bruna, Andrea Prandstraller
La ricerca di URiT si occupa di Isochimica, in quanto metafora di una condizione universale che investe sia le moderne logiche di estrazione di capitale dall’uomo e dagli ecosistemi, sia le argomentazioni connesse al biocidio. Isochimica è la fabbrica in cui – dal 1982 al 1988 – sono stati scoibentati i pannelli di amianto dalle carrozze dei treni su commissione delle Ferrovie dello Stato. Nonostante il breve periodo di attività i danni causati dalla fabbrica sono enormi, sia in termini di inquinamento ambientale sia per le patologie causate dalle polveri d’amianto, e dopo 25 anni dalla chiusura della fabbrica purtroppo oggi sono molto evidenti. Infatti, il sito in cui era presente l’ex fabbrica, Borgo Ferrovia, un’area periferica della città di Avellino, non è stato ancora bonificato e centinaia di cubi di amianto sono ancora depositati all’aria aperta in prossimità di scuole, campi di calcio e abitazioni. Una gran parte degli operai si è ammalata di patologie asbesto-correlate e sta ancora lottando a difesa dei propri diritti, tra cui il riconoscimento della patologia da lavoro e il pre-pensionamento. Dieci di loro purtroppo sono già morti.

“GIUGLIANO, MASSERIA DEL POZZO: IL CRIMINE NASCOSTO”
La vita infernale di una comunità che vive a ridosso di una discarica

MARTEDI’ 10 DICEMBRE 2013, ORE 16.00
PALAZZO PALUMBO, CORSO CAMPANO, 134 – GIUGLIANO (NA)

A cura di Ass. “Cinema e Diritti”, Forum Campania ROM, Chi Rom e … chi no, Garibaldi 101,  Antonio Esposito, Maria Di Pietro, Tonia Limatola, Luca Romano, Mario Leombruno, Caterina Miele, Elena Migliaccio, Giusy, Paolo Ambrosecchia

Con Alex Zanotelli (missionario comboniano), Nuccio Barillà (membro dir. naz. Legambiente), Emergency, coop. Ciarrapanì, Mario De Biase (Commissario di Governo L.11/2013), Cristina Harrison (ASL Napoli Nord 2) , Guido Farinella (regista)

Proiezioni di foto “Guardami” di Maria di Pietro e dei film “Rom, uomo” di Guido Farinella (ITA, 2012, 54 min.), “Sono solo una ragazza” (video partecipato) e altri contributi video originali.
Le immagini e l’immaginazione non riescono a rendere l’idea del grave crimine che si sta consumando nella campagna di Giugliano, grande comune alle porte di Napoli, dove oltre 400 persone (180 minori), di origini bosniache, sono accampate in condizioni di grave disagio e rischio per la salute, sistemate in roulottes malridotte. Trasferiti a titolo provvisorio circa otto mesi fa da un’ordinanza prefettizia, i Rom di Masseria del Pozzo sono stanziati a ridosso di una gigantesca discarica che produce biogas e che sta avvelenando bambini e adulti, costretti a vivere in un rettangolo di terra che è oramai ridotto ad un pantano, dove anche i tombini delle fogne esondano liquami e gli esami del sottosuolo rivelano la presenza di metalli e rifiuti di ogni genere ed anche di acque avvelenate. Il Festival ha deciso di raccogliere prove e documenti che dimostrino che un crimine si sta consumando nella generale indifferenza, approfittando anche della gravissima situazione dell’area giuglianese, tristemente nota come “terra dei fuochi” e che un intervento delle istituzioni è improcrastinabile. Numerose le testimonianze e i contributi audiovisivi disponibili, per una storia emblematica e interna alla più grave emergenza della regione Campania.

“I BALCANI A CROCEVIA, TRA EUROPA E CONFLITTI”
Convegno

MERCOLEDI’ 11 DICEMBRE 2013, ORE 10.30
UNIVERSITÀ SUOR ORSOLA BENINCASA – AULA MAGNA – CORSO V. EMANUELE, 292, NAPOLI

A cura di Gianmarco Pisa (Segr. Ist. Italiano Ricerca per la Pace), Operatori Di Pace – Campania  

Con Antonello Petrillo (sociologo, Univ. S.O. Benincasa), Ottavio di Grazia (docente, Univ. S.O. Benincasa), Tommaso Di Francesco (giornalista “Il Manifesto”), Fabio Marcelli (Ricercatore ISGI -CNR), Patrizia Sentinelli (ex vice ministra Affari Esteri), Kumjana Novakova (direttrice HRFF Serajevo) e Turi Finocchiaro (direttore Festival Faito DOC), Sonja Blagojevic (regista).

Proiezione “KOSMA” di Sonja Blagojevic (Serbia/Montenegro, 2013, 75 min.)
Lo scenario dei Balcani Occidentali torna attuale. In prossimità dell’anno fatale 2014, centenario della I Guerra Mondiale e tra gli anniversari del “lungo ventennale” della Guerra di Bosnia, alla fine di un 2013 che ha visto il rilancio dell’iniziativa per l’integrazione europea e celebrato la stipula dei primi accordi di dialogo tra Belgrado e Pristina dopo la Guerra del Kosovo, i Balcani Occidentali sono sempre più, al tempo stesso, epicentro e margine, della complessità e delle contraddizioni della costruzione europea. Paradigma e laboratorio del conflitto etno-politico, il Kosovo, come la Bosnia, è tuttavia terra di storica co-abitazione di culture, convivenza di popoli e luogo di memorie. Come in Bosnia, anche in Kosovo la speranza della riconciliazione e l’aspirazione alla pace non sono mai, nonostante tutto, venute meno.

“IL TRAFFICO CLANDESTINO DI ORGANI UMANI: FANTASIA O REALTA’?”
Storie di cui non si parla

MERCOLEDI’ 11 DICEMBRE 2013, ORE 15.00
UNIV. FEDERICO II – DIP. DI GIURISPRUDENZA – VIA PORTA DI MASSA, 32 – AULA 28

A cura di Santa Rossi, ass. Indiani d’Occidente e Dip. Giurisprudenza dell’Univ. Federico II

Con Sergio Moccia (Ordinario Diritto Penale, Univ. Federico II), Franco Tavella (segr. Regionale CGIL), ASPER Coord. Eritrea Democratica,  Francesco Mauro Iacoviello (Sostituto Procuratore Generale della Cassazione), Antonio Bevere (magistrato di Cassazione), Roberto Orazi (regista).

Proiezioni di “H.O.T. Human Organs Traffic” di Roberto Orazi (ITA, 2009, 61 min).
Da una recente intervista a Santa Rossi: “Ho scelto “Indiani d’Occidente”, per dare voce ad un popolo che non c’è, ispirandomi agli Indiani Metropolitani, che costituivano l’area creativa del Movimento del ’77. Gli Indiani d’Occidente, sfruttando proprio la creatività artistica, portano avanti le loro battaglie civili, cercano di strabiliare e meravigliare l’opinione pubblica..” e ancora “il fenomeno del mercato clandestino degli organi è presente anche in Italia, in passato se ne è parlato in maniera velata, oggi, grazie ai social network, è emerso in tutta la sua interezza, supportato anche dalla relazione della magistratura, pubblicata dal Censis. C’è un sito su Facebook, usato dagli utenti per mettere in vendita pezzi di sé per sopravvivere”. Il Festival farà la sua parte per sostenere Santa, i suoi Indiani, la loro lotta.

“UN LUNGO DOPO-GUERRA: I BALCANI OCCIDENTALI TRA MEMORIA E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE”
Tavola Rotonda

MERCOLEDI’ 11 DICEMBRE 2013, ORE 17.00
PALAZZO DELLE ARTI, VIA DEI MILLE, 60 – NAPOLI

A cura di Gianmarco Pisa (Segr. Ist. Ital.Ricerca per la Pace), Operatori Di Pace – Campania, CEICC

Con Tommaso Di Francesco (giornalista “Il Manifesto”), Patrizia Sentinelli (ex vice ministra Affari Esteri), Kumjana Novakova (direttrice HRFF Serajevo), Turi Finocchiaro (regista, dir. Festival Faito DOC), Sonja Blagojevic (regista), Luigi Cafiero (Manager coop.internazionale), Lorenzo Giroffi (scrittore), Clara Degni (Comune di Napoli, Coord. Progetti territoriali e strategici)

Proiezione “La besa di Luce” di T. Finocchiaro e N. Rossetti (Belgio/Francia, 2007, 53 min.)
Il contesto dei Balcani Occidentali è stato e continua ad essere un banco di prova del lavoro di pace e per i diritti umani, della solidarietà e cooperazione internazionale, governativa e non. Dai programmi di rafforzamento delle comunità locali a quelli per lo sviluppo socio-economico, il ruolo della società civile resta decisivo, tanto più in quanto, forte della ispirazione nonviolenta, si cimenta nell’intervento sui e nei conflitti, a sostegno delle vittime e a supporto degli sforzi per il superamento della violenza e la ricostruzione di nuovi presupposti di dialogo, fiducia e, in definitiva, pace. Il progetto degli “Operatori di Pace – Campania”, “Corpi Civili di Pace in Kosovo”, prima sperimentazione di un ente locale, il Comune di Napoli, nella costruzione dei CCP in zona di conflitto, intende anche essere l’occasione per una indagine volta a ri-costruire terreni condivisi per il dialogo e il riconoscimento reciproco.

“CRONACHE DA UN MANICOMIO CRIMINALE”
Presentazione del libro di Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito

GIOVEDI’ 12 DICEMBRE 2013, ORE 18.00
PALAZZO DELLE ARTI, VIA DEI MILLE, 60 – NAPOLI

A cura di Giovanni Carbone (Ass. “Cinema e Diritti”)

Ne discutono con gli autori  Aldo Masullo (filosofo), Assunta Signorelli (Dir. Dip. Salute Mentale, Trieste), Francesco Schiaffo (criminologo, Univ. Salerno)
Le cronache richiamate nel titolo dell’ultimo libro di Dell’Aquila ed Esposito sono il plurale di una parola che nel suo etimo dichiara apertamente la propria  filiazione dal tempo. Che tipo di tempo è stato quello dei Manicomi Criminali quando ancora non si chiamavano OPG? E nel passaggio da Manicomio ad acronimo è cambiato qualcosa o è restato fedele ad un  profilo livido di abusi, violenza, morti? Gli autori restituiscono quel tempo, attraverso la riscoperta del memoriale dimenticato  di un  internato nel Manicomio di Aversa nel 1974, ricostruendo anche la singolare vicenda giudiziaria che ne seguì. Sono passati quarant’anni dai fatti narrati, ma nella restituzione incalzante di questo libro “necessario”, scopriamo che dalla denuncia dell’internato Aldo Trivini, il tempo trascorso riproduce un inquietante fermo immagine. Specie se le risultanze della Commissione Marino, che hanno condotto alla previsione di chiusura nel 2014  dei 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari ancora funzionanti in Italia, risultano sovrapponibili ad un vecchio memoriale  ed alle risultanze di un lontano processo.