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Gli studenti di scuole e università napoletane e il dialogo Euromediterraneo

Non è facile parlare di Mediterraneo perché molteplici sono i punti di vista da cui potremmo esaminarlo ed ogni visione offrirebbe comunque un giudizio parziale, relativo, come succede a noi che molto spesso produciamo, dalla nostra prospettiva, considerazioni a dir poco “eurocentriche” . Forse, per questo, il Mediterraneo rappresenta un luogo di riflessione,  il trait-d’union tra i luoghi della civiltà classica  e  quelli dell’epoca  moderna, dell’era globale, in cui le differenze, piuttosto che diventare valore, esplodono e si trasformano in una pressione (talvolta op-pressione) che genera conflitto e dolore.

Area di fuga, area di emarginazione, oppure area di scambio, di culture, di cooperazione; nel mare delle molteplicità può starci di tutto, ma ci sembra importante riflettere con attenzione, per ritrovare un’ identità comune, nonostante le inimicizie storiche, le infinite istanze di riconoscimento identitario, a misura di valore. Nel dialogo tra NIC (New Industrializing Countries), paesi emergenti e paesi avanzati, tra regioni dell‘area mediterranea e lo stesso “Mare non più Nostrum”, emergono nuove dinamiche in cui la nuova Africa, la nuova Asia, la nuova Europa debbono necessariamente ritrovarsi oltre i conflitti che lacerano ogni giorno le coscienze  umane e popolano le nostre coste di nuove speranze e nuovi grandi interrogativi.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, com’è da sempre nel suo stile, prova, con la forza delle immagini, a parlare all’uomo comune, a colui che forse non si accorge di quanto stia cambiando il mondo alle porte di casa sua, a quello che crede di essere in un “mare di guai” perché un nuovo immigrato bussa alla sua porta e invece è al centro di un “mare di tesori” che ancora una volta vengono dalla parte più antica del Geoide, un mare che non regala solo diamanti o seta, ma tante differenze ancora troppo poco conosciute.

Per questo, in una dimensione culturale in cui sempre più spesso si discute di “cittadinanza europea” a scapito di una identità specificamente mediterranea del nostro Paese, ci è sembrato necessario contribuire al dialogo “euromediterraneo” sensibilizzando le nuove generazioni (studenti)  alla conoscenza delle realtà geografiche a noi più vicine, talvolta luogo di negazione di diritti, talvolta esempi di “riscatto” , in altri casi focolai di tensioni e conflitti. Come facciamo ormai da anni, i film documentari diventeranno strumenti didattico–conoscitivi per approfondire  i focus tematici delle giornate di Festival, dedicate alla riflessione con i docenti e gli studenti che vorranno conoscere meglio la storia recente dei popoli nostri vicini. Accetteremo ancora una volta l’invito ad innovare la cultura scolastica formale/curricolare, attraendo i nostri studenti in modo più “informale”, attraverso il cinema e con il contatto diretto con testimoni d’eccezione (attivisti e cooperanti dell’Area mediterranea, registi, giornalisti, reporters).

E’ nata per questo la nostra SPECIAL MEDITERRANEAN EDITION 2014, per parlare a tutti del nostro Mediterraneo che sta proprio “nel mezzo delle terre” e con cui dobbiamo fare ancora i conti se vogliamo garantire un futuro di pace e cooperazione alle nostre giovani generazioni.

Vi proponiamo di seguito il programma delle giornate che abbiamo costruito per stimolare il dialogo educativo e che proponiamo come strumento didattico alternativo ai docenti che volessero contribuire all‘idea di una nuova formazione, sviluppata anche fuori delle aule scolastiche, con il coinvolgimento degli studenti delle scuole e delle Università e di quanti vorranno stimolare una riflessione generale sulla nostra stessa Città, come “città possibile”, come ponte sul mare e crocevia di culture mediterranee.

E’ una bella sfida, quella che abbiamo lanciato e che il Forum delle Culture di Napoli e della Campania ha prontamente raccolto. Ora tocca a voi, studenti e docenti, accettarla e portarla dentro il vostro cammino, con l’aiuto del linguaggio cinematografico e dei tanti autori, testimoni ed esperti che confluiranno, dal 20 al 25 ottobre, alla Mostra d’Oltremare, per conoscere un Mediterraneo diverso da quello che abbiamo immaginato fino ad oggi, una grande comunità di popoli che chiede pace e solidarietà, ma, soprattutto, esige il vostro e il nostro ascolto.

Sabrina Innocenti

Programma di incontri
per docenti e studenti delle scuole napoletane

MARTEDI 21 OTTOBRE 2014  ore 10.00 – 13.00

AREA GEOGRAFICA DI RIFERIMENTO: BALCANI E ALBANIA
Proiezione “Joe goes back to Serbia” di Sonja Blagojevic (Serbia, 50′) alla presenza della regista.
Discussione sul ruolo della formazione e del cinema per i Diritti Umani con autori e testimoni provenienti dai Paesi dell’area di riferimento.
Intervengono : Raffaele Crocco (giornalista, direttore dell’ “Atlante dei Conflitti e delle Guerre”), Sonja Blagojevic (regista, Serbia), Kumjana Novakova (Direttrice del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Serajevo, Bosnia) e Clementina Gily (Prof.ssa associata di Estetica e Didattica per immagini, Università Federico II, Napoli) .

GIOVEDI 23 OTTOBRE 2014   ore 10.00 – 13.00

AREA GEOGRAFICA DI RIFERIMENTO: MEDIO ORIENTE (PALESTINA, ISRAELE, LIBANO, GIORDANIA)
Proiezione “A la rencontre d’un payse perdu” di Maryse Gargour (Libano, 2013, 62′)
Discussione sul valore del cinema per i Diritti Umani nel contesto Mediorientale con autori e testimoni provenienti dai Paesi dell’area di riferimento.
Intervengono: Enzo Nucci ( Corrispondente Rai da Nairobi), Reham Al-Ghazali (regista, Shashat Festival (Gaza, Palestina)), Federica Ramacci (giornalista, “Atlante dei conflitti e delle guerre”), Rima Maroun (fotografa, Libano)

VENERDI 24 OTTOBRE 2014 ore 10.00 – 13.00

AREA GEOGRAFICA DI RIFERIMENTO: NORDAFRICA (EGITTO, LIBIA, TUNISIA, ALGERIA, MAROCCO)
Proiezione “Lettre a Mohamed” di Christine Moderbacher (Belgio, 2013,35′)
Discussione sul ruolo avuto dalla comunicazione visiva nelle trasformazioni in corso nei Paesi nordafricani con autori e testimoni dell’area di riferimento.
Intervengono: Federica Ramacci  (giornalista, “Atlante dei conflitti e delle guerre”), Maria Carrion (direttrice Festival del Cinema dei Diritti Umani del Sahara), Mourad Cheikh (regista, Associazione dei Filmaker Tunisini)