XI Festival – Terza anteprima – La voce libera di Giovanna Marini nel film di Giandomenico Curi
Sarà il cortile del Maschio Angioino ad ospitare un incontro storico per il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, la sera del 10 settembre 2019 alle 19.30.
Organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo della Città di Napoli, grazie alla sensibilità mostrata dal dott. Gaetano Daniele, l’evento risulta essere un’anteprima nazionale per il film di Giandomenico Curi sulla vita e la ricerca musicale di Giovanna Marini che è stato presentato a Zollino, nel Salento, qualche settimana fa.
Prodotto dalla Meditfilm di Galatina (LE), il film è una testimonianza straordinaria sulla lunga attività musicale di una delle più amate musiciste popolari italiane che ha attraversato gli anni del Novecento con la sua voce e la sua chitarra, al fianco dei protagonisti delle lotte proletarie ma anche dei maggiori scrittori ed artisti italiani, raccontando con rara passione le conquiste del mondo del lavoro e le tradizioni popolari del Sud.
Nella serata napoletana Giovanna sarà accompagnata dal gruppo musicale operaio de E’ Zezi di Pomigliano, guidati da Angelo de Falco e dal musicista Daniele Sepe, con i quali duetterà in esclusiva per il nostro pubblico.
“Giovanna Marini non è un’etnomusicologa, non è un’antropologa. E’ solo una musicista e una donna. E in questa ricerca la guidano il suo istinto, la sua passione per la musica e la voglia di innamorarsi di quella terra, del Sud, di quei canti, di quei cantatori e cantatrici di tradizione. Per lei la musica è prima di tutto libertà; e il suo è un gesto diretto, senza nessuna strategia alle spalle”, così dice di lei il regista Giandomenico Curi nel presentare il suo film “A Sud della musica. La voce libera di Giovanna Marini”.
E il canto per Giovanna è e resterà sempre politica, impegno civile, resistenza, racconto del coraggio e dell’identità di gente e di popoli del Sud di cui è stata sempre innamorata. Partita dal Salento, non si è mai fermata, ma ha continuato con la Lucania e la sua amata Calabria, seguendo l’esempio di scrittori come Pier Paolo Pasolini da cui è rimasta affascinata e di cui ha cantato la drammatica fine.
Da sempre attenta all’attualità politica italiana, alle migrazioni, agli scontri sociali e alla polemica politica per sostenere una sinistra sempre più larga e complessa, è stata al fianco di chi ha fatto della protesta un’arma civile di riscatto.
L’ultimo eroe di Giovanna è stato Domenico Lucano a cui ha dedicato la “Ballata per Riace” con cui chiuderemo la serata al Maschio Angioino, annunciando l’arrivo dell’ex sindaco di Riace a Napoli, il 7 ottobre prossimo.
Tra le centinaia di composizioni vocali, corali e strumentali, memorabile resta “I treni di Reggio Calabria” che segna un momento difficilissimo (1972) della vita politica italiana, all’indomani della protesta della gente calabrese che prelude ad una grande vandea, guidata da neofascisti e imprenditori.
La sua presenza al fianco di Bruno Trentin e di tanti operai del nord, scesi a Reggio per difendere la nostra democrazia, dà lo spunto per una delle sue più belle composizioni, colonna sonora di un impulso di solidarietà civile che resterà nel tempo come un monito di nuova resistenza ed un esempio unico di fratellanza tra il Nord e il Sud dell’Italia.
A Giovanna Marini e ai suoi amici Susanna Cerboni, Giandomenico Curi e Tommaso Faggiano va la nostra gratitudine per averci concesso l’onore di questa serata unica, che resterà nella storia del nostro Festival come una vera pietra miliare, perché il Cinema politico, per una sera, renderà omaggio alla Musica politica, con una testimonianza di amore per una donna straordinaria e per una generazione di intellettuali che non ha mai smesso di sognare l’uguaglianza di tutti gli esseri umani.