E’ forse questa la serata clou della XIV edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. Una serata in cui il numero e la qualità dei relatori rende ancora più importante il messaggio che il Festival intende consegnare alle Nazioni Unite.

Ad aprire il dibattito, dopo il film “L’urlo” di Michelangelo Severgnini che rivela gli intrecci di potere legati al governo fantoccio della Libia, sarà l’europarlamentare Rosa d’Amato, dei Greens, con la sua relazione sul dossier che il suo partito ha prodotto per denunciare le violenze e le persecuzioni subite da chi, in Europa, raccoglie in mare, ed accoglie sulla terraferma, i migranti e i profughi che scappano da paesi distrutti dalla guerra e da regimi dittatoriali che non consentono la convivenza pacifica tra minoranze etniche.

A seguito di queste introduzioni, il Festival presenterà il documento con cui chiederà alle Nazioni Unite, e segnatamente all’UNHCR, l’Alto Commissariato per i rifugiati, di tutelare l’equipaggio delle navi umanitarie dalla persecuzione giudiziaria che i Paesi della fascia costiera del Mediterraneo esercitano su di loro quando cercano un porto sicuro dove far sbarcare i naufraghi raccolti in mare.

Il Festival chiede quindi che la zona SAR libica venga cancellata per impedire che un paese che non offre alcuna garanzia per i Diritti Umani possa prendere in consegna rifugiati e profughi che vengono da esperienze di grande sofferenza come i campi di concentramento in cui subiscono torture e ogni forma di maltrattamento fisico e psichico. E chiede inoltre che gli equipaggi vengano trattati in maniera uniforme in ogni Paese in cui sbarcano, assimilati cioè ad operatori ONU e che le navi possano mostrare la bandiera dell’Organizzazione come si conviene ad ogni nave che svolga operazioni umanitarie.

La serata offrirà l’occasione di incontro tra alcuni rappresentanti di navi umanitarie (Juventa, Open Arms, Resq, Mediterranea) e avvocati e operatori della solidarietà. A dare il proprio contributo al documento e alle presenze intervenute ci sarà l’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, protagonista di una recente manifestazione per chiedere che il porto di Napoli sia aperto alle navi umanitarie. Porterà la sua parola anche il missionario Alex Zanotelli, amico di lunga data del Festival.

La serata sarà chiusa da un concerto di Eugenio Bennato, “Qualcuno sulla terra – i sette giorni della creazione” opera di contenuto biblico realizzata con Le Voci del Sud.