Nella serata di venerdi scorso, all’interno di una delle tendostrutture allestite in Piazza Plebiscito dalla Città della Scienza per Futuro Remoto 2015, il Festival del Cinema dei Diritti Umani ha presentato la sua ottava edizione, annunciata dal film di Luca Insinga “Nulla è accaduto”, suggerito da Andrea Bagnale, che mostra le preoccupazioni e le speranze degli abitanti di Lampedusa all’inizio dell’ondata migratoria che ha cambiato il ruolo e il futuro dell’isola, posta nel cuore del Mediterraneo.

Il Festival ha voluto dedicare a Lampedusa questa performance per ricordare che il tema scelto da Futuro Remoto 2015, “Frontiere”, assume talvolta, per coloro che rivendicano uno status di cittadini del mondo, un valore amaro e discriminante, che ricorda più i muri del XX secolo che non le colonne d’Ercole della tradizione omerica e il loro valore di sfida all’ignoto. Ma non sono solo i migranti a soffrire a Lampedusa. La situazione dell’isola siciliana, a distanza di pochi anni dalle immagini proposte dal film, è oggi quella di una frontiera militarizzata e chiusa su se stessa in cui gli isolani soffrono e sopportano il peso della loro condizione di avamposto europeo, chiedendo disperatamente, ad un intero continente, di tornare alle loro tradizioni di pesca e agricoltura pacifica a cui sono stati strappati da una storia decisa da altri, in altri luoghi.

Al film di Insinga hanno fatto eco la lettura dei versi di Erri De Luca, scrittore molto legato a Lampedusa, proposta dall’editore Raimondo di Maio (Dante e Descartes) che ha recitato la preghiera laica “Mare Nostrum” e la voce di Valentina Ripa, pacifista e sostenitrice del Festival, che ha letto alcuni passaggi da “La parola contraria”, il testo che De Luca ha recentemente pubblicato per chiarire la sua posizione nel processo che lo ha visto, finalmente, assolto dall’accusa di istigazione alla violenza per il caso NO TAV. L’accento che De Luca pone sulla rima Lampedusa-Valsusa, “che riscatta oggi il titolo di cittadini da prepotenze che li vogliono sudditi” rivela un invisibile filo di solidarietà tra nord e sud che molti, in questa vicenda, hanno ignorato.

A conclusione della serata, il coordinatore del Festival, Maurizio Del Bufalo, ha illustrato brevemente i contenuti delle giornate di festival e il profilo degli ospiti stranieri, soffermandosi sul carattere itinerante degli eventi e sulla vocazione internazionale della manifestazione che intende portare Napoli al centro del mondo e che, proprio per questo, è nata per abbattere le frontiere, soprattutto culturali, che la globalizzazione rinforza e amplia, ignorando la crescente domanda di Diritti Umani dei popoli della Terra.

La serata di Futuro Remoto ha offerto anche l’opportunità di annunciare che il giorno 5 novembre prossimo alle ore 12.30, nella sala Giunta del Comune di Napoli, lo stesso Erri De Luca sarà presente alla conferenza stampa del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli che inizierà il 9 novembre e si concluderà il 14 sera presso il Teatro dell’Accademia di Belle Arti.