Direttore CLACSO, Consiglio Latinoamericano di Scienze Sociali

Pablo GentiliPer quelli che ancora si chiedono come abbiamo fatto ad arrivare in Brasile, dirò che non è merito di nessuna pubblicità commerciale o di alcuno sponsor, risponderò con le parole del Consiglio latinoamericano delle Scienze Sociali le cui autorità istituzionali hanno deciso di sostenere la costruzione del “sapere autogestito di quartiere” nello stesso luogo in cui nasce il sapere accademico gerarchico.

Per spiegarci meglio, useremo alcune battute di Pablo Gentili, il loro direttore: “Pur riconoscendo il valore che un approccio accademico può fornire alla comprensione del fenomeno “calcio”, siamo ben consci che altre prospettive possono essere altrettanto preziose per comprendere le contraddizioni di questi giornate “mondiali”. Pertanto, CLACSO ha deciso di sostenere uno dei gruppi di mobilitazione e comunicazione popolare più innovativo e creativo dell’ America Latina: “La Garganta Poderosa”

“La Garganta Poderosa” è molto più di una rivista, è un fenomeno di giornalismo popolare privo di compromessi. Si tratta di uno spazio di organizzazione e di lotta dei giovani che vivono nei quartieri più poveri di Buenos Aires, le “villas”, resi invisibili dalla storica e persistente arroganza di coloro che hanno governato e governano la città. Questi giovani vivono e scrivono da Zavaleta e da Villa 21-24 da dove lanciano i loro appelli per la necessaria e urgente urbanizzazione dei quartieri residenziali popolari. Con enorme coraggio alzano la loro voce per difendere tutte le vittime di un regime di violenza e repressione che è costato la vita a centinaia di bambini, bambine e ragazzi poveri come Kevin o Luciano Arruga, un ragazzo di 16 anni scomparso nel 2009, dopo aver rifiutato di rubare per conto della polizia.

La Garganta Poderosa oggi è in Brasile, con 14 corrispondenti popolari; giovani, giovanissimi, che trasmetteranno e vivranno il Mundial dalle favelas di Rio de Janeiro, dove migliaia di brasiliani e brasiliane vivono come loro. Per capire il Mundial, devi seguire il ritmo zigzagante della palla negli stadi, ma devi anche guardare in alto verso le pendici delle “colline” verso le comunità più povere all’interno e al di fuori delle grandi città, in cui vivono e costruiscono la loro vita di dignità milioni di brasiliani che non vivono il fascino e gli sprechi della Coppa del Mondo, ma che vibreranno fino alle lacrime, accompagnando, con i sogni e la grinta, la loro squadra gialloverde.

Ci sono molti modi di “leggere” il calcio. Uno, forse il più importante e impegnativo, è quello della cultura popolare. Per questo CLACSO ha scelto di sostenere La Garganta Poderosa, perché sappiamo che ci sono molti modi di produrre conoscenza. L’università è uno di questi. Ma lo sono anche le lotte popolari e la narrazione dei gruppi di giovani che fanno del giornalismo una forma di esercizio della libertà. Essi dicono: “i settori dominanti usano il calcio per mettere il silenziatore, noi lo usiamo per alzare il volume” Quindi, urlando, vogliono raccontare il mondo dalle favelas, non per mostrare “l’altro” lato della coppa, ma il suo vero volto, quello della gente comune, della maggior parte delle persone. Lo faranno con il dinamismo e l’irriverenza dei nuovi gruppi culturali, utilizzando i social media, sempre online, con esuberanza, come accade nella “realtà”.